TAKE ME HOME - OSSERVATORIO SULLA CASA 2015
- Luca Viscardi
- 4 ago 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 11 apr 2021
2° Classificato
La terza edizione del concorso “la Casa di Domani” ha visto la partecipazione di studenti da tutta Italia per lavorare al progetto di recupero e riconversione di una casa di proprietà dell’Associazione Comunità Nuova Onlus a Milano, che ospiterà giovani dai 18 ai 24 anni in difficoltà e privi di una rete famigliare, in particolare ragazzi provenienti dal circuito penale minorile.
Non trattandosi di un edificio di pregio, abbiamo voluto effettuare un intervento invasivo per renderlo degno di attenzioni, senza, però, cambiare la sua natura di abitazione rurale.
La sua semplicità è stata accentuata eliminando ogni tipo di aggetto con l’intenzione di rendere l’intero immobile un volume puro, icona della semplicità attraverso la forma stereotipata della casa.
I temi principali alla base del progetto, sono il risparmio energetico, la salute e il rispetto dell’ambiente.
La forma compatta non è stata scelta soltanto per una questione formale, ma per le grandi potenzialità in termini termodinamici. Sulle sue pareti sono stata applicate pareti ventilate a sud e a cappotto a nord, per aumentare ulteriormente le caratteristiche termoigrometriche.
Il porticato esistente sul fronte Est è stato trattato come spazio buffer tramite dei pannelli in policarbonato alveolare apribili. In questo modo abbiamo creato ampi spazi ad uso comune all’esterno con temperature sempre gradevoli in qualunque stagione.
Riferimenti alla bioclimatica sono presenti anche nel vano scala che, completamente vetrato sul fronte più esposto al sole, attiva un effetto camino che da la possibilità di smaltire l’aria all’interno dell’edificio.
Al suo interno sono stati progettate 4 unità abitative, due singole e due doppie e grande importanza è stata data agli spazi comuni garantendo, oltre agli spazi buffer, una cucina, due stanze multimediali, un laboratorio e un magazzino, creando spazi in cui sviluppare una comunità tra i coinquilini.
Nel giardino è stato ipotizzato un orto comunitario per legare ancora di più gli abitanti della residenza.
L’intero edificio è legato al giardino mediante un circuito di riciclaggio dell’acqua piovana per l’uso sia interno che esterno.
Giugno 2015
Luca Viscardi,
Edward Borgogno
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