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LUCA VISCARDI

Curriculum & Portfolio

VILLA DEI CONTI PIOSSASCO ASINARI DI NONE


Tesi di laurea meritoria di pubblicazione

In un periodo in cui le residenze nobiliari e sabaude sono fulcro di un ingente investimento per la loro attrattiva storico culturale, il recupero di un’architettura dimenticata della nobiltà piemontese può rappresentare una significativa opportunità per il comune di Virle Piemonte e per il territorio. La villa, costruita da Gian Giacomo Plantery e decorata da Filippo Juvarra all’inizio del XVIII secolo.


Il metodo migliore per recuperare l’edificio è quello di riportare vita al suo interno trovando una nuova destinazione d’uso che crei interesse, non solo da parte della comunità virlese, ma anche di un pubblico più vasto.

Dopo l’analisi di diverse soluzioni, sono state definite due differenti tipologie di intervento che convivranno nella villa, uno di carattere turistico-ricettivo e uno residenziale-assistenziale.

Nei locali artisticamente più interessanti sono stati progettati degli spazi museali inseriti nel circuito dell’arte contemporanea, settore in crescente sviluppo in Piemonte.

Negli ambienti che negli anni hanno subito un maggiore degrado, è stato progettato un Senior co-housing gestito dalla casa di riposo presente nella proprietà.


Nodo cruciale della progettazione è stato quello degli spostamenti verticali all’interno della villa.

Sono stati demoliti i solai danneggiati da un incendio nella torre sud-est ed è stata progettata una scala antincendio con portalettighe per consentire l’accesso a tutti i piani dell’edificio.

La scala, in acciaio, è svincolata dalla struttura storica ed è sorretta dal vano ascensore centrale che ha le fondamenta direttamente nel terreno.

Mediante moti convettivi creati per effetto camino, il calore e i vapori che si sviluppano in una situazione di emergenza possono essere smaltiti dall’alto.

Per risolvere il problema dell’illuminazione e per gestire la temperatura nell’ultimo piano mansardato, è stato ripristinato un progetto di inizio ‘900.

Due terrazze posizionate sul tetto, oltre ad incrementare l’illuminazione naturale nel sottotetto, creano moti convettivi volti a smaltire il calore d’estate. Le ampie vetrate, nel periodo invernale, creano un effetto serra che aumenta la temperatura interna.


Per accogliere e assistere gli anziani nei piani superiori sono stati progettati diversi mini alloggi autonomi, dotati di ogni comfort.

Al primo piano, invece, sono stati pensati quattro appartamenti singoli di 30 mq e due doppi di 40 mq; al secondo piano sono stati progettati 5 appartamenti singoli di circa 30 mq, 5 appartamenti doppi di circa 40 mq e 2 appartamenti duplex di 50 mq; nel sottotetto, 3 appartamenti singoli di 28 mq e 5 appartamenti doppi di circa 48 mq.

Gli alloggi sono tutti monolocali dotati di almeno una grande finestra e di un bagno privato.

Date le piccole dimensioni è stato ipotizzato l’utilizzo di arredi flessibili, per dare la possibilità di usufruire del medesimo spazio in diversi modi durante la giornata. La cucina, di giorno, è aperta come il tavolino per mangiare e lavorare. A fine giornata, la cucina viene chiusa, anche per isolare i possibili odori della preparazione dei cibi, e il tavolo viene abbassato per fare spazio al letto che, a sua volta, verrà chiuso di giorno per tornare a dar spazio al divano.



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